Riguardo le foto, i video...
sfoglio l'album dei miei ricordi...
tra le pagine rivedo mille esperienze, mille immagini,
amicizie, sapori, odori e dolori..
amo il gesto semplice e deciso
di fare la valigia e partire... portando con se solo l'essenziale
viaggiare per me significa un po' lasciarsi andare...
come quando molli la presa dal bordo piscina
viaggiare è un po' sfidarsi...
... viaggiare è sapere dove si sta andando...
ma non sapere cosa si troverà....
ed il sapore dell'ignoto ti da adrenalina...
un'adrenalina che ti accompagna e rende l'esperienza unica, ed irripetibile...
ma come tutte le cose belle
arriva il momento in cui pure il viaggio termina...
si giunge all'ultima pellicola,
l'ultima pagina del romanzo
e mal volentieri ne leggi la conclusione
per certi versi
tutto termina con il volo di ritorno...
si...
inesorabile...
e solitamente
OBBLIGATO
è il ritorno a casa...
il ritorno in patria...
il ritorno alla quotidianità
si ritrovano i propri affetti, i propri familiari
tu sei ancora nello shaker
la testa ti gira forte
amici d'infanzia, persone care con le quali si è cresciuti...
..tutto questo mi ricorda il ritorno dalle vacanze
tra i banchi di scuola...
ritorno che ha un gusto amaro
...
perchè le gambe non stanno più sotto quel banco...
la sedia non ti sorregge bene
e soprattutto si ha un desiderio impellente di camminare...
in quel banchetto sei PINCO PALA nato il TAL giorno, nel TAL posto,
con TALI passioni e dunque ti si prospetta un TAL futuro....
mentre prima
lo spazio te l'eri creato tu!
con le tue mani!
con le tue mani!
di ritorno dal grande viaggio
ti senti ricco
d'incontri
di conoscenze
in terra straniera hai avuto modo di misurarti con te stesso,
hai toccato con mano la solitudine,
sei caduto
e non avevi nessuno accanto pronto ad aiutarti...
ma ti sei sentito invincibile
perchè sei stato capace di rialzarti da solo
scoprendo una forza nuova dentro di te!
così
di ritorno a casa... con uno strano gusto dolce-acidulo in bocca
hai una voglia smisurata di condividere con il mondo
anzi di GRIDARE AL MONDO
CHI SEI.!!!
Ma in classe, tra i banchi di scuola
tutto è come prima,
... sei circondato da un disarmante piattume...
i primi giorni chiacchieri e parli entusiasta di ciò che ti è successo
poi dopo qualche giorno inizi a sentirti in colpa, perchè,
sebbene tu dall'altra parte del globo lavoravi...
per tutti è come se stavi in vacanza, e solo loro faticavano ...
piano piano
smetti di raccontare le tue avventure e le tue conquiste
anche perchè oltre alle reazioni altrui,
ti fa male ricordare ciò che di bello hai provato...
ti sembra quasi un sogno...
ti costringi in ginocchio pur di stare all'altezza del banco..
..ma il problema sai qual'è...
secondo me il problema
non è il banco
ne tanto meno i tuoi compagni...
il problema sei tu,
sei tu che non rientri più negli stessi panni....
e constati con stupore e delusione che un posto per te
proprio non c'è...
il posto di quando sei partito
andava bene prima,
ma tu ormai sei cambiato
e che piaccia o meno in quel banchetto non riesci a stare...
..cosa fare....
crisi esistenziale..
paura
terrore
confusione
grida
urla
e
silenzio!
si
disarmante
dilaniante
assordante silenzio
dal mio modesto punto di vista ci sono tre possibili scelte:
a) metti i remi in barca, vivi in ginocchio
e ti lasci soffocare da quei vestiti in cui fatichi ad entrare...
ti adatti al posto IMPOSTO
ti adatti alle MISURE imposte
ti adatti spegnendo lentamente ed inesorabilmente il tuo cuore ed il tuo cervello
b) parti nuovamente... ti riesce bene partire...
fai armi e bagagli...
metti in modalità switch off il tuo cuore... è doloroso salutare di nuovo tutti
e parti alla scoperta di te stesso
ti scopri avido di conoscenza...
ti scopri ghiotto di sfide...
ti risulta ormai facile arrivare
dimostrare il tuo lato migliore e poi quando le cose non vanno...
via
riparti di nuovo!
sempre la stessa scusa che ti frulla in testa...
sempre la stessa ricerca...
la ricerca di un posto
il tuo posto!
c) c'è una terza ed ultima possibilità...
ebbene chi ha vissuto un'esperienza di questo tipo, viaggiando con l'erasmus,
o grazie al WHV in Oz.... o in mille altri modi...
sa benissimo che il problema non è partire...
lo hai già fatto... e farlo una seconda volta non risulta impossibile...
il problema è un altro
.... il problema è RESTARE...
RESTARE per me significa mettersi a nudo
significa sfidare le etichette assegnate nel corso degli anni...
significa lottare...
una cosa ho imparato in quest'anno trascorso dal mio ritorno...
a casa... tra le mura domestiche
sono usciti i miei limiti, le mie difficoltà...
i miei fantasmi...
ho capito che è proprio da qui che devo cominciare a scavare...
il mio posto nel mondo in realtà non esiste..
me lo devo costruire...
appena tornata in Italia,
nel mio sputo di mondo...
mi sono ritrovata in una realtà che con molta facilità avevo dimenticato
e senza incolpare nessuno, ero pervasa da un forte disagio...
mi sentivo una disadattata...
avevo una voglia viscerale di partire...
mi svegliavo non sapendo bene qual'era il mio scopo
ma sapevo solamente che quello non era il mio posto...
ed una fame s'era risvegliata in me
fame di qualcosa di più grande...
la soluzione..
bhè
semplice
fare ciò che mi riesce meglio
PARTIRE...
ma continuare a viaggiare
piano pianto diventa un fuggire...
e fuggire logora anima e corpo...
solo i codardi fuggono!
Allora di fronte alla nuda e cruda realtà ho preso coscienza della mia situazione
e con coraggio mi sono detta
"è arrivato il momento di restare"
RESTARE per me significa accettare le mie radici, amarle, RISPETTARLE, ONORARLE
restare significa guardarmi dentro e riconoscere i miei limiti, amarli
e senza paura...
dimostare chi sono veramente, senza timori.. con onestà...
inoltre penso che ciò che ho imparato viaggiando
dev'essere CONDIVISO...
la ricchezza non si mette in disparte...
quando si condivide si moltiplica...
solo così porterà frutto
Restare significa costuire su roccia
costruire con serietà e serenità
ci si veste di un sorriso...
s'indossa il rispetto verso se stessi e verso gli altri
e ci si arma d'amore!
Magari ri-partirò
ma non voglio vivere con il rimpianto di non aver provato a costruire in casa mia...
ma non voglio vivere con il rimpianto di non aver provato a costruire in casa mia...
voglio provarci
il mio posto non c'è...
o meglio
me lo devo creare
ed ora scelgo e provo a crearlo qui!
la vita è meraviglia...
e spero di lasciarmi sempre stupire
dalla sua semplice e disarmante bellezza!
Ps.. consiglio la lettura del seguente post..
"Eschiusami" I'm italian!
Sara (anche se nn la conosco personalmente)
offre sempre ottimi e stimolanti punti di vista...
infatti con il suo modo ruvido e vero
di scrivereè sempre in grado di dare forma concreta
a pensieri e riflessioni
nelle quali moltissime volte mi rivedo descritta..
forse succederà lo stesso anche a te
buona lettura!
Per un momento non ho avuto parole, hai descritto bene ogni minima cosa. L'ultima parte dici perché non provare a costruire a casa tua. Io aggiungo, perché non provare anche in altri posti? Adesso che siamo giovani abbiamo la forza di rialzarsi da qualsiasi evento, abbiamo ancora la schiena dura e la spalle larghe: è adesso che va provata qualcosa di più forte. Se non va bene si riparte e si torna a casa. Niente di più giusto, ma vale la pena provare.
RispondiEliminaSaggia osservazione... ma nella mia situazione, dal mio modestissimo punto di vista... vale la pena provare qui..
Eliminaalmeno provo in casa mia, e se non va me ne vado, almeno sarò certa di non essere scappata invano! almeno sarò certa di aver provato, almeno sarò riuscita ad accettare le mie radici, la mia terra.. e se la mia terra non avrà nulla da offrirmi... se entro il tempo che mi sono data nulla cambia... bhè allora sarà giunto il momento di fare armi e bagagli..!! e partire con il sorriso sulle labbra...
Non voglio vivere in ginocchio e tanto meno fuggendo, voglio vivermi intensamente tutto quello che il mio cammino ha da offrirmi....
ora sto camminando qui (io)...
le mie parole sono una personalissima riflessione... apprezzo di cuore il tuo commento... mi stimola a non smettere di riflettere.
Buon cammino!